Produzioni

Le smanie per la Villeggiatura

“Le smanie per la Villeggiatura”

Regia Domenico Ammendola
Assistenti alla regia: Chiara Baccarini, Marco Rovacchi
Scenografie: NoveTeatro
Overture: M° Paolo De Gaspari
Sarte: Simona Paganelli, Federica Serra
Trucco: Carolina Materassi

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Con: Ilaria Amadasi, Andrea Avanzi, Chiara Baccarini, Matteo Bartoli, Leonardo Bianconi,Valentina Donatti, Carlotta Ghizzoni, Marco Rovacchi, Marco Santachiara, Paolo Zaccaria

Con “Trilogia della Villeggiatura” si fa riferimento ad un ciclo di tre commedie che il grande commediografo Carlo Goldoni compose per la stagione autunnale 1761 del Teatro Santa Lucia di Venezia: “Le smanie per la villeggiatura”, “Le avventure della villeggiatura”, “Il ritorno dalla villeggiatura”. NoveTeatro con questa nuova produzione mette in scena la prima delle tre, ovvero “Le smanie per la Villeggiatura”: battute serrate e ritmo incalzante caratterizzano questa commedia di equivoci che vuole essere il paradigma di una vita vissuta in un’allegria, dal fondo malinconico, e che usa l’ironia per mettere alla berlina la società dell’epoca, con le sue contraddizioni e illusioni.

Questa operazione nasce dall’esigenza di raccontare le vicende di due famiglie che a causa della smodata passione per il “villeggiare” rischiano la bancarotta e il diniego sociale.

I protagonisti della commedia trascineranno lo spettatore in un vorticoso e sempre più delirante susseguirsi di gag comiche, in cui l’inquietudine, l’amore, la gelosia, la disperazione, l’invidia (e molto altro) si alterneranno destabilizzando e muovendo a loro piacimento i malcapitati personaggi descritti magistralmente dal grande maestro.

«Abbiamo voluto esaltare il taglio satirico e di denuncia con cui l’autore descrive i protagonisti borghesi della commedia. Una continua rincorsa alle futili necessità, al mero possedimento di oggetti, preposti unicamente allo scopo di apparire sempre e comunque di più di quello che si è e che si potrebbe. Questo difficile rapporto tra essere e apparire l’abbiamo sentito fastidiosamente contemporaneo e per certi versi (anche se in Goldoni difficilmente i toni raggiungono il dramma) drammaticamente vicino a noi. Reinterpretando questa commedia, vorremmo avvicinare uno dei più grandi commediografi di tutti i tempi, divertendoci, intrattenendo il nostro pubblico, portando un messaggio che crediamo importante, ma vorremmo portarlo con leggerezza e con un sorriso. Senza scordare la nostra mission che vuole essere di sensibilizzazione sociale e civile, vorremmo raccontare una storia con una sua valenza sociale, divertendo e divertendoci perché, come direbbe C. Chaplin, “… una giornata senza una risata è una giornata buttata”.» Domenico Ammendola

Note tecniche:

Durata spettacolo 70 minuti

Durata spettacolo 70 minuti

Tempi di allestimento 2 ore

Tempi di smontaggio 1 ora

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Peter Pan

Peter Pan

Rielaborazione Teatrale Elena Tirabassi
Regia Matteo Bartoli
Scenografia Bogdan Gordjienko

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Peter Pan è un personaggio letterario creato dallo scrittore scozzese James Matthew Barrie nel 1902.

La storia narra di un bambino in grado di volare che si rifiuta di crescere, trascorrendo un’avventurosa infanzia senza fine sull’ Isola che non c’è. In questo luogo idilliaco diventa capo di una banda di Bimbi Sperduti e trascorre il tempo in compagnia di sirene, indiani, fate, pirati e solo occasionalmente incontra bambini del mondo reale.

Le basi dello spettacolo teatrale si fondano sulla continua lotta tra genitori e figli: in particolare su come i primi cerchino di imporsi spegnendo l’esuberanza e la spensierata voglia di giocare senza tempo dell’infanzia. In questo testo i bambini sono il fulcro della sceneggiatura per far sì che siano proprio loro a comunicare agli adulti i messaggi importanti.

Sull’isola che non c’è, la nostra storia viene vista non dalla parte di Peter Pan, ma nell’intreccio comico tra Capitan Uncino e Spugna che, pur non essendo dei bambini, riescono ad entrare nella mentalità infantile. Prende forma il Coccodrillo, che diventa un vero e proprio personaggio alleato dei bambini. Poi compare Capo Toro che detta alcune regole di vita sull’Isola che non c’è per dar risalto al valore dell’amicizia.

Lo spettacolo diviene spettacolare grazie ad alcuni effetti speciali che trovano forte interesse nei bambini e dai modi rocamboleschi di agire di Spugna, che pure non essendo proprio affidabile, rimane e rimarrà per sempre unico scudiero di Capitan Uncino, che come vuole la maschera di Capitano, prevale il suo lato codardo e fanciullesco.

Lo spettacolo ha come base la recitazione comica e a volte grottesca, e per questo trova un importante riscontro anche sugli adulti. Riteniamo importante sottolineare che grazie all’interazione con il pubblico, tutti i bambini seduti in platea si sentono parte della storia e vivono lo spettacolo da veri protagonisti.

La sceneggiatura è stata scritta dopo una lunga e accurata osservazione dei bambini durante la visione del film Peter Pan e la narrazione del racconto, che ha portato, ascoltando le loro riflessioni, a trasmettere un messaggio importante agli adulti: crescere è inevitabile, quanto meraviglioso, ma tutti noi adulti possiamo rallentare il nostro “mondo-veloce” ascoltando le storie fantastiche dei bambini mentre giocano. Entrare nel mondo del “far finta”, anche da adulti, per dar sfogo alla fantasia attraverso il gioco. Peter Pan: una storia di ieri come di domani. Lo spettacolo si rivolge ai bambini della Scuola Primaria e la Scuola Materna ma, per le scene presentate e i dialoghi, può essere rappresentato anche alle Scuole Secondarie e agli adulti.

Note tecniche:

Durata spettacolo 70 Minuti

Tempi di allestimento 3 ore

Tempi di smontaggio 1 ore

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Girls on stage

Girls on stage

Scritto e diretto da Manuela Mellini
Musiche di Fabio Biaggi

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Due artiste stanche del solito show decidono di cambiare, di rimettersi in gioco tra passato, presente e futuro, creando il loro personalissimo spettacolo.

La creazione di questo spettacolo rivelerà loro emozioni inaspettate tra vita artistica e vita reale. Una passeggiata tra le pagine del musical dagli anni ‘60 fino ai giorni nostri.

I personaggi del musical a loro più cari si racconteranno riportando alla luce i loro lati più conosciuti e quelli mai svelati. Verrete ammaliati dalla Strega del Nord, confortati dalla dolce Dorothy, conquistati da Velma e Roxy, trasportati nelle atmosfere del Vaudeville e nella New York degli anni 90 e tanto altro ancora.

Tanti personaggi, tante storie tra finzione e realtà, accompagnate da musica dal vivo.

Storie di musical e di amicizia: dal palco alla realtà.

Note tecniche:

Durata spettacolo 60 Minuti

Tempi di allestimento 6 ore

Tempi di smontaggio 2 ore

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Ieri è un altro giorno

Ieri è un altro giorno

Di Sylvain Meyniac e Jean Francois Cros
Traduzioni Luca Barcellona e David Conati
Regia Matteo Bartoli

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Sul punto di concludere «la causa» più importante della sua vita, Pietro, un avvocato freddo e rigido, ossessionato dalle sue manie e dai suoi principi, si trova obbligato a dividere una lunghissima giornata con l’individuo più incredibile e più imprevedibile che abbia mai incontrato.

Un incontro improbabile che cambierà la vita di entrambi. Una giornata, strana, assurda, dove niente va come previsto, niente è prevedibile, dove tutto è possibile e tutto può accadere.

Ma perché la sua segretaria inciampa sempre i piedi nel tappeto? Ma perché il suo capo gli chiede sempre la stessa cosa? Ma perché riceve sempre la stessa telefonata? Ma perché non riesce a sbarazzarsi di questo buffo individuo che gli impedisce di fare il suo lavoro correttamente?

Ma perché tutto si ripete ancora, ancora e ancora?

Certe risposte si conquistano solo assistendo allo spettacolo.

Note tecniche:

Durata spettacolo 85 minuti senza intervallo

Tempi di allestimento 4 ore

Tempi di smontaggio 2 ore

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La partita non è ancora finita

“La partita non è ancora finita”

Scritto da Marco Mittica
Con Marco Mittica
Musiche di Fabio Biaggi
Regia Matteo Bartoli

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La partita non è ancora finita” è il racconto, attraverso la metafora calcistica, di come i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino abbiano affrontato la partita contro Cosa Nostra.

È la necessità, attraverso l’intreccio tra le figure dei due giudici e la vita comune di un bambino che gioca al pallone con i suoi amici, di individuare nell’infanzia il terreno fertile in cui devono attecchire le regole del rispetto e dell’onestà.

È il tentativo, attraverso un linguaggio semplice e il continuo rimando al gioco del pallone, di far sentire vicine e comuni queste due figure che erano, si straordinarie, ma umane, e combattevano per diritti sacrosanti.

È la speranza che, a trent’anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, la partita per un mondo migliore non sia ancora finita.

Note tecniche:

Durata spettacolo 70 minuti

Tempi di allestimento 2 ore

Tempi di smontaggio 1 ora

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La partita non è ancora finita in tour

“La partita non è ancora finita”

Al Milano Off | Fringe Festival dal 28 settembre al 1 ottobre.

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La partita non è ancora finita è il racconto, attraverso la metafora calcistica, e attraversata dai sogni di un bambino, di come i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino abbiano affrontato la partita contro la criminalità organizzata. 

ll progetto è stato realizzato per ricordare le stragi del 1992. Stragi che hanno coinvolto in primis G. Falcone e P. Borsellino. Eroi del nostro tempo che hanno perso la vita per difendere la libertà di tutta la nostra nazione. 

È la necessità, attraverso l’intreccio tra le figure dei due giudici e la vita comune di un bambino che gioca al pallone con i suoi amici, di individuare nell’infanzia il terreno fertile in cui devono attecchire le regole del rispetto e dell’onestà. 

È il tentativo di far sentire vicine e comuni queste due figure che erano, si straordinarie, ma umane, e combattevano per diritti sacrosanti. 

È la speranza che, a trent’anni dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, la partita non sia ancora finita. Un percorso che parte nel 1985 quando i due giudici vennero portati d’urgenza sull’isola dell’Asinara, fino alla sentenza della Cassazione di quel terribile 1992.

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